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11. El Alamein

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La fine di un sogno

Tobruk è caduta. L’euforia della vittoria porta Rommel e gli Italiani a continuare l’avanzata. Così cadono Bardia, Sidi el Barrani, Marsa Matruh, ma ad el Alamein…

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Descrizione

Periodi, episodi, momenti della storia attraverso immagini rare ed inconsuete, tratte da archivi personali, albums di famiglia, ricordi dei protagonisti, prima che si perdano e perché ne resti memoria.

Formato 17×24 – Pagine 162 interamente illustrato con oltre 300 immagini a colori e B/N – Copertina flessibile plastificata – Brossura

È passato quasi un anno da quando Rommel e i suoi Panzer, giunti in Libia a dare man forte agli alleati Italiani, con una rapida offensiva costrinsero gli Inglesi ad abbandonare la Cirenaica. Restava solo un gruppo di audaci Australiani asserragliati a Tobruk, e resistevano nonostante i reiterati assalti.
Sul finire del ‘41 una nuova offensiva aveva portato l’8ª armata britannica nuovamente ad Agedabia e le truppe dell’Asse a retrocedere per difendere la Tripolitania.
Ora Rommel ritenta di occupare la Cirenaica puntando sull’intero Egitto, e la sua offensiva procede senza molte difficoltà in Cirenaica.
Ma nella primavera del ‘42 si pone all’Asse un dilemma strategico: Malta o Tobruk? Il Comando Supremo italiano ne è ossessionato e le due Marine dell’Asse premono continuamente perché si tenti la conquista dell’isola britannica. Anche Rommel sembra convinto che la conquista di Malta sia prioritaria. Ma poichè Hitler è troppo impegnato sul fronte russo e Mussolini non crede di poter affrontare la conquista con le sole forze italiane, sia pure con molti dubbi, la piazzaforte libica viene scelta come primo obiettivo.
E Tobruk è presa. La strepitosa vittoria spinge Rommel a puntare oltre il confine, al deserto egiziano, ad Alessandria. Cadono Bardia, Sidi el Barrani, Marsa Matruh. Ma ad el Alamein cadono anche le illusioni, proprio quando la vittoria sembra a portata dell’Asse. I Britannici subiscono un primo attacco di Rommel, poi un secondo. Rommel ha il problema della mancanza di carburante, inutilmente atteso. Montgomery, invece, ha a disposizione una gran quantità di materiali, i nuovi potenti carri americani e una fortissima aviazione. La terza battaglia è fatale all’Asse.
Aveva ragione Rommel a tentare l’operazione in Egitto? Il gen. Cavallero riteneva l’avanzata possibile a condizione che i rifornimenti via mare fossero garantiti. Ma la presenza di Malta non lo permetteva. Bastico invece credeva necessario fermarsi al confine egiziano. Hitler, inizialmente poco interessato, alla fine diede il suo consenso.
Per l’8ª armata fu una grande ed importante vittoria. Churchill affermò: «Prima di el Alamein non avevamo mai vinto. Dopo el Alamein non abbiamo più perso».
Quel che rimane di questa storia è il contributo di eroismo di soldati e aviatori che, d’ambo le parti, sopportarono il peso delle tremende battaglie nelle sabbie del deserto. Quelle sabbie sotto cui essi riposano, oggi, ad el Alamein.

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Dimensioni libro

17×24 cm

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