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Borboni – immagini e commenti storici

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immagini e commenti storici a cura di Raffaele Girlando.

Esaurito

Descrizione

Per trovare le prime tracce dei Borboni bisogna risalire, addirittura, al 1327 allorchè la famiglia feudale dei Borboni dà origine alla Dinastia dei Capetingi che, nel 1589, sale al trono di Francia e ci resta fino al 1830, estendendosi a Parma, Spagna e Napoli; dal Castello di Bourbon l’Archambault, proviene il Capostipite Roberto di Clermont, Re di Francia e termina con Enrico IV, Re di Francia. Luigi XVIII, torna dall’esilio di Verona, con la bandiera bianca dei Borboni in valigia, nel 1814, e concede la Carta costituzionale con parità dei diritti e libertà borghesi; rientra la Corte d’Artois che sarà, dal 1824, Carlo X. Ma il Governo borbonico è in Italia all’avanguardia; la prima linea ferroviaria, in Italia, è la Napoli-Portici, esercitata con locomotiva Bayard, di costruzione inglese, sin dal 1838. La produzione di queste locomotive si deve alla Ditta Londridge e Starbuck, di Newcastle; la Bayard ha un asse motore tra due assi portanti e pesa 13 tonnellate, più 7 per il tender. La sua potenza è di 65 CV e la velocità, in piano e con 7 carrozze, è di 50 chilometri/ora; solo nel 1848 entra in servizio la Locomotiva inglese Carlo Alberto, tra Torino e Moncalieri, ma con una potenza di 200 cv.
Il Regno d’Italia viene costituito con la Legge 17 marzo 1861, per cui Vittorio Emanuele II assume il titolo di Re d’Italia; con Regio Decreto del 1 aprile 1861, nasce la Regia Marina. La Squadra navale risulta dall’unione delle navi appartenenti alle Marine borbonica, sarda e dittatoriale siciliana, più qualche piccola unità pontificia, alle quali si aggiungono, nel 1866, alcune Cannoniere, lacuali e lagunari, già austriache. Le prime navi della Regia Marina sono munite di alberi e vele, sia pure per motori a vapore, ed hanno ancòra lo scafo in legno; quelle borboniche vengono costruite nei Cantieri di Castellammare di Stabia mentre la Marina sardo-piemontese le costruisce nei cantieri alla foce di Genova. Alcune di queste Marine, specialmente quella siciliana, acquistano le loro navi in Francia ed in Inghilterra poiché l’Italia non possiede ancora grandi Cantieri navali; tutte queste navi sono di tipo disparato e non organicamente riunibili in classi. Sussistono navi solamente a vela, classificate come Vascelli, Fregate e Corvette e, benché alla riunione delle varie Flotte, la Regia Marina sia composta di 97 navi, per un dislocamento totale di 112806 tonnellate, la sua efficenza bellica è scarsa. Nel ventennio1861-1880, si aggiungono altre navi, alcune con scafo in ferro ma molte ancòra con scafo in legno e sempre armate con pezzi ad affusto in legno, a ruote, disposti in batteria su due lati; unica eccezione è l’Ariete corazzato con i pezzi in torri corazzate brandeggiabili.
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